mercoledì 30 aprile 2008

ALEMANNO: LA ROMA E LA LAZIO AVRANNO I LORO STADI


"La Roma e la Lazio avranno due stadi. Troveremo le aree dentro il raccordo anulare, ci sono varie opzioni ma ribadisco che saranno realizzati senza i soldi del Comune di Roma". È quanto afferma il neosindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervistato da Luca Giurato a Uno Mattina, in merito alla proposta di costruire due stadi per le squadre di calcio capitoline. Ma Alemanno tifa per la Roma o per la Lazio? "Tifo per la Nazionale".
da romanews.eu


AG.AMAURI: ´INCONTREREMO LA JUVE, MA PREFERIAMO LA ROMA

Ag Amauri: "Totti lo vuole alla Roma"

La cessione di Amauri alla Juventus sembrava già cosa fatta. Ma l'agente del brasiliano, Mariano Grimaldi, fa dietrofront e fa sapere al Romanista che il suo assistito ancora non è della Juventus: «Noi stiamo trattando con tanti club, tra questi c’è anche con la Juventus – precisa l’agente - Io domani (oggi, ndr) ho un appuntamento con Alessio Secco (ds della Juventus) per fare un punto della situazione, vedremo. La Roma? Negli ultimi tempi non si sono fatti vivi, ma li capisco dato che è in ballo il futuro societario, sono un po’ in difficoltà». Ma l’incontro tra le parti c’è stato: «È vero, mi sono incontrato con Pradè – conferma Grimaldi - e abbiamo parlato. Una cosa la posso dire, Amauri se dovesse scegliere a parità di offerta, sceglierebbe la Roma dove potrebbe esaltarsi. Il vostro è un ambiente caldo, l’ideale per un brasiliano, Torino non è proprio la stessa cosa...».
da romanews.eu

martedì 29 aprile 2008

JEANS NEVER WITHOUT YOU!LA MARCA DI TOTTI E ILARY BLASI!!


ROMA, RISPUNTANO GLI ARABI


Secondo Il Messaggero gli arabi si sarebbero rifatti sotto per l'acquisto della società: ieri a Roma, un imprenditore italiano e Raffaello Follieri si sono incontrati per costituire una società con la quale presentare, per conto di uno sceicco, a quanto pare sempre della famiglia Al Maktoum, un'offerta alternativa a Soros.
da romanews.eu

Brutte notizie per i tifosi della Roma: Soros avrebbe abbandonato la trattativa!

Secondo l'agenzia Radiocor i colloqui tra la Roma ed il magnate americano si sarebbero interrotti.

Non arrivano segnali confortanti sul fronte Soros per i tifosi della

Roma. L'interesse del magnate americano per il club capitolino si sarebbe raffreddato definitivamente, al punto da abbandonare la trattativa con la dirigenza giallorossa. E' stata l'agenzia economica Radiocor a svelare l'indiscrezione. Le perplessità emerse dopo il primo incontro avuto con i rappresentanti della società, assieme al disaccordo all'interno del clan Sensi sulla linea da seguire, avrebbero spinto Soros a rinunciare all'ingresso nel mondo del calcio italiano. Nel pomeriggio Unicredit (verso la quale Italpetroli, controllante della Roma, vanta un consistente debito) aveva concesso il via libera ai dirigenti romanisti per trattare direttamente la cessione del club. Una precisazione che a questo punto rischia di diventare inutile...
da goal.com

lunedì 28 aprile 2008

JUAN: ´SONO CRESCIUTO GUARDANDO ALDAIR. E´ IL MIO MODELLO


Le anticipazioni dell’intervista al difensore della Roma, JUAN, a “Guarda che Lupa”, in onda domani su Sky

Modello Aldair

“Sono cresciuto avendo come modello Aldair, non l’Aldair della Roma ma quello del Flamengo, che ho avuto come idolo. Mi è sempre piaciuto come giocatore e per i suoi comportamenti. All’inizio, un po’ di influenza c’è stata, perché anche inconsciamente cerchi di imitare i gesti tecnici di chi consideri un esempio. Poi quando diventi professionista, cerchi di imporre il tuo stile, le tue caratteristiche”.

Una stagione, la tua, contraddistinta dagli infortuni

“La mia prima stagione italiana la considero positiva, ma non c’è stata una partita che io abbia giocato senza sentire dolori: a volte di più, a volte di meno, a volte con medicine, a volte senza. Adesso finalmente comincio a star bene, ma sono stato spesso condizionato nei movimenti, frenato anche psicologicamente perché sapevo di non essere al massimo. Ma certe cose fanno parte della vita di un calciatore. Ho sempre cercato di aiutare la squadra, a volte sono andato in campo non sentendomi benissimo ma col desiderio di dare una mano ai miei compagni. Sono convinto che il prossimo anno le cose andranno in un altro modo, riuscirò a svolgere una buona preparazione e sarò un altro, in tutti i sensi”.

A volte la difesa della Roma è stata criticata di essere troppo elegante e poco concreta

“Un difensore deve sempre scegliere la cosa giusta al momento giusto, sempre con lealtà e senza cattiveria, senza far male a nessuno. A volte può esserci bisogno di un rinvio, a volte di un passaggio corto, sono le varie situazioni di gioco a richiederti il tipo di intervento adeguato. Il difensore deve prevedere cosa sta per accadere e annullare le situazioni di pericolo”.

Il confronto con l’Inter

“Siamo stati inferiori all’Inter ma stiamo parlando di due grandi squadre, a volte loro hanno avuto la fortuna che a noi è mancata, e noi abbiamo lasciato per strada punti che non avremmo dovuto perdere, specialmente contro squadre piccole. Ma dobbiamo anche considerare che il nostro stile di gioco è il più offensivo di tutta la Serie A, la Roma gioca sempre per segnare un gol in più degli altri, e questo espone la difesa a rischi maggiori rispetto alle altre squadre”.

Cosa manca alla Roma per essere una grande squadra anche a livello internazionale?

“Lo siamo già, e lo abbiamo dimostrato negli ultimi due anni. La Roma è in crescita, per il secondo anno consecutivo ha conteso all’Inter lo Scudetto e quest’anno si è avvicinata ancora di più, è entrata nuovamente fra le prime 8 della Champions League. Con un pizzico di fortuna in più, avremmo potuto trovare un altro avversario e magari arrivare fino alla semifinale, invece abbiamo trovato una squadra fortissima come il Manchester United, nel suo momento migliore, con la sfortuna ulteriore di giocare la prima in casa. Bisogna continuare a crescere, io sono molto ottimista”.

da romanews.eu


LA ROMA CALA IL POKER: 4-1 AL TORINO. DISTACCHI INVARIATI IN VETTA

martedì 22 aprile 2008

sabato 19 aprile 2008

ROMA ALL´AMERICANO? MACCHÈ...MEJO ARABI


Sembrava un sì, poi no, forse... Il magnate statunitense Soros, si legge sulla Gazzetta dello Sport, pareva a un passo dall'acquisto della Roma. La famiglia Sensi lo gela: "L’offerta non ci soddisfa più, abbiamo bisogno di tempo. Un altro gruppo può garantire il doppio". Si parla di arabi e di un'offerta altissima. Oggi gli emissari americani potrebbero ritirarsi.
Intanto in città si sogna. I tifosi sperano nell'acquisto di grandi campioni: Lucio, Mutu e Fernando Torres.
da romanews.eu


lunedì 14 aprile 2008

Udinese - Roma (1-3), Totti dopo il goal di Giuly, LI MORTACCI TUA

Udinese vs Roma 1 -3 : Highlights (13.04.08)

dinese-Roma 1-3: Spettacolo e ritmo, i giallorossi hanno la meglio


Nella Roma Totti ce la fa ed è in campo dal primo minuto. Spalletti preferisce Vucinic a Mancini che si accomoda in panchina. Marino non rischia Zapata dall’inizio. Inserito quindi Coda in difesa, con Ferronetti spostato al posto dello squalificato Mesto.

Entrambe le squadre devono vincere per continuare a sperare nei rispettivi obbiettivi, e quella che ne nasce è una gara bellissima, ricca di capovolgimenti di fronte e con moltissime occasioni da una parte e dall’altra. Al 3’ Panucci rischia l’autogol in chiusura, al 9’ Totti impegna Handanovic su punizione, al 15’ un cross di Pepe taglia tutta la porta, e sul capovolgimento di fronte Taddei non trova la porta con un pallonetto. Hanno delle buone occasioni anche Vucinic, Totti, ma le due più ghiotte le raccolgono Quagliarella, sul cui colpo di testa salva Taddei sulla linea, e Totti, che spara alto da dentro l’area. Pericolosissimi anche gli specialisti dei calci piazzati, D’Agostino da una parte, che sfiora il palo a Doni immobile, e Totti dall’altra, che chiama Handanovic a due interventi impegnativi da lontano. Nonostante le tante occasioni, però, le due squadre vanno al riposo sullo 0-0.

Nella ripresa l’Udinese parte forte, e trova subito il vantaggio con Di Natale, che di testa insacca sul cross preciso di Dossena. La Roma ha una reazione rabbiosa. Al 51’ Totti non trova la porta dal dischetto, forse disturbato dall’arbitro, al 54’ De Rossi chiama al tuffo Handanovic. I friulani però sfiorano il raddoppio in contropiede, ma Pepe e Quagliarella, a tu per tu con Doni, sprecano malamente due grosse occasioni, ed anche Di Natale non riesce a ribadire in rete sulla respinta di Doni. Così la Roma, con la sua maggiore qualità, piazza un uno-due micidiale. Prima Vucinic, imbeccato in area da Pizarro, controlla e insacca da dentro l’area, poi una splendida azione aggirante giallorosa libera Taddei, che in area salta Coda e piazza un sinistro a giro sotto la traversa.

Marino prova il tutto per tutto inserendo la quarta punta, Floro Flores, mentre Spalletti si copre inserendo Brighi per Totti, riuscendo a gestire meglio la palla a centrocampo. I friulani sbattono contro la difesa della Roma, che non sbaglia più un colpo, e non riescono a produrre altro che un paio di tiri dal limite di Di Natale e Quagliarella respinti da Doni, mentre i capitolini, in contropiede, riescono allo scadere ad arrotondare col neoentrato Giuly, freddo davanti ad Handanovic a sfruttare il bell’assist di Brighi. Finisce quindi 3-1 per la Roma, un risultato meritato in virtù di una maggiore concretezza negli ultimi metri. L’Udinese non ha demeritato, ed anzi tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo tempo ha dato l’impressione di poter fare sua la posta e gestire la gara, ma ha sbagliato troppo negli undici metri finali, e gli errori, ad alti livelli, si pagano.

La Roma rilancia quindi le sue ambizioni scudetto, che ora appare tutt’altro che un’ipotesi remota. In attesa del posticipo, è una sola lunghezza a dividere i giallorossi dall’Inter, che sentirà la pressione di dover vincere a tutti i costi. L’Udinese, passata in vantaggio con di Natale, ha gettato via un’occasione enorme per tornare a lottare per la Champion’s League, viste le contemporanee sconfitte di Sampdoria e Milan. I friulani hanno dimostrato qualità e bel gioco, ma è mancata la maturità di saper chiudere la partita.

Michele Mavino

UDINESE-ROMA 1-3

RETI: 51’ Di Natale, 63’ Vucinic, 70’ Taddei, 89’ Giuly

UDINESE: (3-4-3) – Handanovic 6,5; Lukovic 5,5, Coda 6, Zapotocny 6,5; Ferronetti 6,5 (79’ Zapata), Inler 6,5, D'Agostino 6,5 (83’ Pinzi), Dossena 6,5 (76’ Floro Flores); Quagliarella 6, Pepe 6, Di Natale 7. Allenatore: Pasquale Marino 6.

ROMA (4-2-3-1) – Doni 6; Cicinho 6,5, Mexes 6,5, Panucci 5,5, Tonetto 6; De Rossi 6,5, Pizarro 6,5; Taddei 7,5, Perrotta 6 (62’ Giuly 6,5), Vucinic 7 (92’ Antunes); Totti 6,5 (75’ Brighi 6,5). Allenatore: Luciano Spalletti 6,5.

Arbitro: Nicola Rizzoli di Bologna 6,5

AMMONITI: Dossena, Pepe, Totti, Taddei.

da goal.com

sabato 12 aprile 2008

DONI RINNOVERÀ FINO AL 2013


A meno di clamorose sorprese, Doni sarà il primo a firmare il rinnovo del contratto con la Roma, in scadenza nel giugno del prossimo anno. Secondo il Corriere dello Sport, l'accordo è stato trovato in un incontro avvenuto in segreto qualche settimana fa e prevede il prolungamento per altre quattro stagioni (2013) a cifre molto più alte da quelle percepite attualmente dal portiere brasiliano (700mila euro all'anno), cifre che sono intorno ai 2 milioni di euro

lunedì 7 aprile 2008

BUON COMPLEANNO, GRANDE CAPITANO

È semplice parlare di chi non c’è più, nella ricorrenza della sua scomparsa; come è altrettanto difficile usare le parole giuste, per ricordare un grande uomo. Nel voler evitare tali errori, il redattore, stavolta, si fa da parte e lascia la parola ai protagonisti. Nel giorno del 53° compleanno del grande capitano della Roma degli anni ’80, Agostino Di Bartolomei. Grazie ai ricordi del suo compagno di squadra in giallorosso dal 1980 al 1984, Ubaldo Righetti; e alle interviste rilasciate da Ago, negli anni ’70, al Guerin Sportivo e conservate dal sito asromaultras.it, parleranno solo i primi attori di quel tempo. DiBa nasce a Roma, nel quartiere Tor Marancia e fin da bambino comincia a manifestare grandi doti nel giocare a pallone. “Nei miei ricordi la prima immagine che ritrovo di me stesso è di un trottolino di cinque anni che, sulla spiaggia di Ostia, tira calci ad un pallone a tutto spiano e di un padre premuroso che cerca di insegnargli le posizioni migliori. Avevo circa 13 anni quando l’OMI, una società sportiva romana, voleva che firmassi il ‘cartellino’. Andando a giocare un torneo di giovani speranze a Chieti, però, litigai con i dirigenti. Ero stato notato da alcune squadre nel Nord, tra cui il Milan, e la società non mi faceva giocare per non farmi esibire fino a che non si fosse assicurata la mia firma. A qual punto, poco scaltro e schifato dagli intrallazzi che già si creavano intorno ad un ragazzino che ha solo voglia di giocare al calcio e basta, tornai a gareggiare per la squadra della scuola. Finché dopo sei mesi si presentò il mio amico Camillo che voleva farmi fare a tutti i costi un provino con Herrera”, racconta Di Bartolomei.
Poco dopo, l’arrivo alla Roma. “Da lì ho cominciato a venire su pian piano. Dai giovanissimi agli allievi. Poi tra gli allievi regionali e finalmente qualche partita nella squadra primavera. Poi definitivamente in primavera e qualche partita in De Martino. Praticamente Herrera mi ha preso all’esordio negli allievi e mi ha portato fino alla serie A”, ricordava. Una grande emozione, il salto fra i grandi a San Siro. “Era il 22 aprile del 1973. Avevo da poco compiuto i 18 anni. Era il giorno di Pasqua contro l’Inter a San Siro. Cordova era malato e io lo sostituivo. Ho provato una enorme soddisfazione ma ho capito subito che la prima squadra era un’altra cosa, c’era tanto lavoro da fare. Pesavo 66 chili: ero uno scheletro. Dopo un’altra partita in prima squadra tornai in primavera e conquistati il primo titolo italiano, insieme a Francesco Rocca”. Scelse la Roma e il calcio, Agostino, “perché era una passione, una cosa che avevo nel sangue – racconta al Guerin -. Se fosse stato il contrario non avrei mai raggiunto alti livelli. Per Ubaldo Righetti, Agostino era un autentico leader in campo. E’ stato importante nella mia formazione, nei comportamenti; fin dai primi tempi in cui arrivai in prima squadra. Lui era un simbolo, un’immagine, un capitano e un trascinatore. Bastava un suo sguardo per capire. Non dimostrava il suo affetto dicendo ‘Ti voglio bene’, ma dava degli scappellotti, dei pizzichi, anche a farti male. Era il suo modo di essere. Una vera bandiera”.
Era un ragazzo riservato, il capitano del secondo scudetto, un uomo posato e attento agli altri. “Sto sempre sulla difensiva. Prima di sbagliare o di parlare invano ci penso su dieci volte. Sono molto geloso della mia vita privata; è una forma di difesa e non di sfiducia. Cosa vuoi, ieri nella polvere oggi sull’altare, il mondo del calcio è così”, il pensiero di Ago. Roba d’altri tempi. “Un uomo che manca al calcio – commenta (amaramente) Righetti come tutti i grandi della Storia della Roma, manca davvero. Adesso lo vedrei bene certamente come dirigente di una società di calcio. Come giocatore forse farebbe fatica, nel modo di giocare odierno; ma come tanti, del resto. Era un po’ lento, ma sopperiva alla grande, giocando ‘di prima’ e facendosi sempre trovare smarcato. Era un uomo di vera sostanza”.
Aveva ideali sinceri, DiBa, ed era una persona solida. Credo nell’amicizia, nel dare. Credo nel mio carattere. Credo in me stesso. Credo in Dio”, confessava negli anni ’80. Gran personaggio, Agostino. E in troppo pochi lo hanno capito, anche e soprattutto nella Roma. Ma la gente giallorossa è sempre stata dalla sua parte. Dalla parte di Agostino Di Bartolomei, nato a Roma l’otto aprile 1955. Per tutti, Ago o DiBa. Un uomo cui è consentito dire solo ‘grazie’.
da romanews.eu
Benedetto Saccà



INVASIONE GIALLOROSSA A MANCHESTER


Manchester diventa giallorossa. Saranno non meno di 3500 i tifosi giallorossi che si recheranno in Inghilterra per assistere al ritorno dei quarti di finale di Champions League tra Manchester United e Roma. I biglietti per la gara dell'Old Trafford sono stati venduti tutti in pochi giorni al prezzo di 64 euro. Sono 10 i charter di tifosi che partiranno il giorno della partita da Fiumicino. Altri supporter romanisti, che andranno a Manchester con i voli di linea, arriveranno tra martedì e mercoledì. Per domani mattina, invece, è prevista la partenza della Roma, che ha organizzato due charter: uno per staff tecnico, dirigenti, giocatori, giornalisti e sponsor, l'altro solo per i tifosi.
da romanews.eu

domenica 6 aprile 2008

Roma-Genoa 3-2 (highlights, 32^ giornata, 5/04/2008)


CUORE DE ROSSI, ROMA A -1
A SALVARCI È ´CAPITAN FUTURO´

Partita incredibile all' Olimpico: giallorossi avanti 2-0 nel primo tempo con Taddei e Vucinic. Rossi e Leon pareggiano in un minuto, a decidere è un calcio di rigore del centrocampista...





venerdì 4 aprile 2008

TADDEI: ´LOTTA SCUDETTO? DICO ROMA AL CENTO PER CENTO


Le dichiarazioni di Rodrigo Taddei, esterno della Roma, a Sky.
Lotta scudetto. Quali sono le tue percentuali?
"Roma al cento per cento. Poi magari non accadrà, ma io mi auguro che sarà così. Anche tutti i miei compagni hanno voglia di fare qualcosa di importante".
Tu e Mancini siete attesi da un riscatto importante?
"Io continuo a lavorare. Non solo i brasiliani, ma tutto il gruppo ha voglia di vincere e ha voglia di dare una soddisfazione ai nostri tifosi. Quelli che parlano in questa maniera non sono romanisti veri".
da romanews.eu

CICINHO: ´PASSIAMO NOI, IL MANCHESTER NON MI HA IMPRESSIONATO MOLTO


Le dichiarazioni del difensore della Roma, Cicinho, che ha risposto alle domande degli utenti di Uefa.com
Sei rimasto impressionato dal Manchester martedì?
"
No, non mi ha impressionato. Sapevamo che sarebbe stato molto difficile. Penso che abbiamo giocate bene avendo le nostre opportunità. Sono una buona squadra e hanno disputato una buona gara".

Qual'è il campionato più duro per un difensore, quello spagnolo o quello italiano?
"Quello italiano. Ci sono più palle alte e bisogna stare sempre attenti. In Spagna si gioca più palla a terra".

Qual'è il tuo obiettivo principiale nel calcio?
"Vorrei giocare un altro Mondiale. Giocando da titolare per il Brasile, visto che ai Mondiali in Germania nel 2006 stavo soprattutto in panchina".

Hai intenzione di giocare per la Roma anche nelle prossime stagioni?
"Sì, è quello il mio piano. Ho un contratto di quattro anni e mi sono adattato molto bene. La gente mi vuole bene, non ho intenzione di andarmene".

Zico o Pelè?
"Zico. Perché l'ho visto giocare. Pelé è il re, ma io voto Zico".

Si dice che preferisci giocare sulla corsia destra, tuttavia hai dimostrato le tue qualità anche su quella sinistra. Per te rappresenta un problema giocare sulla sinistra?
"No, non è un problema. Non è la mia posizione e credo di poter giocare meglio come terzino destro. Ho comunque fatto bene e sono solo una parte di un gruppo di giocatori".

Il calcio per te è uno stile di vita o semplicemente una professione?
"È un lavoro. Lo amo e mi fa piacere, ma resta comunque un lavoro".

Chi è per te il miglior giocatore al mondo?

"Farei tre nomi: Kaká, Messi e Cristiano Ronaldo. Sono giocatori completi".

Se potresti scegliere un giocatore con cui giocare, di chi si tratterebbe?
"Kaká"

Pensi che la Roma ha la possibilità di battere il Manchester la prossima settimana e di passare il turno?
"Sì, abbiamo una chance, è ancora possibile e dobbiamo crederci. Abbiamo battuto per due volte il Real Madrid quest'anno e ciò dimostra che siamo una squadra forte. Possiamo anche battere il Manchester United".

Com'è la vita a Roma e qual'è la tua opinione riguardo a Luciano Spalletti?
"La vita a Roma è abbastanza bella e tranquilla, seppure la città è abbastanza frenetica. Il clima è stupendo, fa più caldo che nell'Europa settentrionale. Mi sono ambientato molto bene nella società e ora mi ci trovo bene. Per quanto riguarda Spalletti, lo reputo il miglior tecnico in Italia. È una persona molto divertente, gioca e scherza sempre con tutti. Con lui si può lavorare benissimo, non ho mai lavorato con un tecnico con questo senso dell'umorismo".

Che pensi delle possibilità della Roma di vincere lo scudetto in questa stagione?
"Penso che le nostre chances siano molto buone, stiamo passando un momento migliore rispetto all'Inter. Hanno diversi problemi all'interno dello spogliatoio e un calendario più difficile, dovendo giocare il derby contro il Milan e contro la Fiorentina. Dobbiamo sfruttare al meglio questo momento".

Quale calciatore era il tuo idolo da ragazzino?
"Il mio idolo era Maradona. Lo vedevo giocare ed era il più forte per me".

In molte delle partite che hai giocato per la Roma, sei partito dalla panchina. Che ne pensi, e cosa farai per convincere Spalletti di schierarti tra i titolari?
"Finora ho giocato più partite dall'inizio che partendo dalla panchina. Sono uno dei pochi giocatori che hanno disputato tutte le gare stagionali, escluse quelle che ho saltato per squalifica. Ciò mi dà molta fiducia. Spalletti lavora in maniera diversa e ricorre spesso al turn-over, perciò non ci sono dei titolari veri. Questo turn-over funziona bene e la squadra sta facendo risultati. Fondamentlmente sento che il tecnico conta su di me".
Sei d'accordo che i calciatori giovani dovrebbero firmare il loro primo contratto da professionista per le società che li hanno cresciuti?
"Credo che un calciatore deve fare quello che reputa migliore per lui. È importante non illudersi sulle cose facili che il calcio porta con sé, bisogna vagliare opinioni diverse e scegliere la migliore".
Cosa hai provato quando dopo la partita con il Manchester United game quando i tifosi della Roma hanno continuato a incitare i loro giocatori nonostante la sconfitta?
"I nostri tifosi riconoscono quel che abbiamo fatto in questa stagione. Non è per una partita che il lavoro svolto da Spalletti in tutti questi anni va gettato via. I nostri tifosi hann visto che abbiamo fatto una buona partita, abbiamo avuto le nostre opportunità, ma infine abbiamo perso. Il calcio è fatto così. Quel che è successo alla fine è stato bellissimo, ci siamo sentiti fianco a fianco con i nostri tifosi".

Che effetto ha avuto l'assenza di Totti nella partita col Manchester martedì?
"Ci è mancato molto. Nonostante il suo infortunio è stato molto importante per noi in questa stagione. Del resto viene rispettato molto e incute timore agli avversari, devono raddoppiare la loro attenzione per marcarlo. Totti fa la differenza e ci è mancato".

Cosa hai provato tornando al Santiago Bernabeu e giocando contro la tua vecchia squadra?
"Era diverso, ma sono stato accolto bene. Quando sono stato sostituito, il pubblico mi ha applaudito. Non mi rammarico per aver lasciato Madrid, credo però di aver lasciato un buon ricordo e se un giorno dovesse esserci l'opportunità di tornarci, non avrei problemi".

Com'è Roma paragonata a Madrid, ti ci trovi a tuo agio?
"Roma è più calda e credo che ci siano più cose da fare. Roma è più simile a San Paulo, dove abitavo prima di trasferirmi in Europa. Il traffico è abbastanza caotico".
Ci sono possibilità che il Fenerbahce elimini il Chelsea dalla Champions League?
"La possibilità c'è, possono puntare al pareggio nel ritorno. Il Fenerbahce sta facendo bene, hanno un allenatore brasiliano e dei buoni giocatori brasiliani. Credo che ce la possono fare".
Pietro: So che da bambini tutti hanno una squadra preferita, per quali squadre tifavi da ragazzino e se è il caso, ne sei rimasto affezionato?
"La mia squadra preferita era il Botafogo di Ribeirão Preto, dove sono cresciuto. Quando poi ho giocato per il San Paolo sono diventato un s
ão-paulino".

Credi di aver raggiunto i tuoi obiettivi da calciatore o credi di poter vincere altro in carriera?
"Ci sono ancora molte cose da fare. È vero, ho raggiunto gran parte dei miei obiettivi, come quello di giocare per un grande club in Brasile, arrivare in nazionale e di giocare nei principali campionati europei. Come già detto in precedenza, vorrei partecipare a un altro Mondiale e credo che ci siano ancora tanti titoli da vincere. Sono pronto per le prossime sfide".

Diresti che il Manchester United sia stata la squadra più forte che la Roma ha affrontato quest'anno?
"Sì. Abbiamo disputato molte partite toste, ma probabilmente il Manchester era l'avversaria più ostica, giocando un calcio diverso e non eravamo abituati al loro ritmo. Contro di loro devi restare attento per tutto il tempo, sono bravi nel gioco aereo e molto veloci in contropiede. Avevamo fatto una grande partita a Old Trafford nella fase a gruppi e credo che abbiamo disputato anche una buona gara martedì".
fonte romanews.eu

Il magnate statunitense SOROS vuole la Roma


Si chiama George Soros, è uno degli uomini più ricchi del mondo e vuole comprare la AS Roma. Nei prossimi giorni ci sarà l’incontro per discutere dell’offerta alla proprietà giallorossa e quindi mettere le basi per chiudere la trattativa non oltre giugno. L’ultima parola spetta alla famiglia Sensi che ieri non ha smentito l’interessamento del presidente del Soros Fund management e fondatore del Quantum Fund, (uno dei fondi d’investimento più famosi al mondo) reso noto da Milano Finanza. L’offerta dovrebbe ammontare ad oltre 200 milioni di euro. Emissari americani hanno già allacciato contatti con rappresentati dell’attuale proprietà romanista. Sciolte le riserve, Soros appare chiaramente favorito nell’acquisto della AS Roma rispetto alla cordata, sempre statunitense, che fa capo alla Wasserman Media di Casey Wasserman e che ha come principale finanziatore il magnate dell’abbigliamento casual John J. Fischer, della famiglia proprietaria dei marchi Gap e Banana Republic. Chiunque vinca la corsa ha intenzione di costruire uno stadio di proprietà per l’AS Roma. Anche l’offerta di Fischer dovrebbe aggirarsi attorno ai 200 milioni di euro e potrebbe prevedere il mantenimento, in un ruolo da individuare, della famiglia Sensi nel nuovo assetto societario; altrimenti con l’eventuale e più probabile arrivo di Soros ai Sensi sarà destinata una carica onoraria.
fonte ilromanista

mercoledì 2 aprile 2008

Bruno Conti in diretta a Te la do io Tokyo


Bruno Conti è intervenuto in diretta a Te La Do Io Tokyo su radio Centro Suono Sport - 101.500 Come ha preso la squadra la sconfitta col Manchester? “Di fronte ad una sconfitta non si è mai contenti ma è la dimostrazione di quello che ha saputo fare la squadra: una grande squadra che non ci ha condizionato granchè. Anche dopo ll 2 a 0 potevi prendere qualche goal di più. Abbiamo avuto le nostre occasioni certo..siamo delusi dal risultato. Si parla di pensare già a sabato, ma pensiamo di andare a giocare il ritorno col Manchester sapendo che non c’è nulla da perdere con la voglia di provare a rimontare questo risultato. Ringrazio tutto lo stadio, soltanto a Roma è da pelle d’oca. La delusione è solo quella del risultato. Alla fine non posssiamo dire nulla ai ragazzi per quello che hanno dato”. “Non possiamo valutare la partita dopo il secondo goal, ma sull’uno a zero i ragazzi hanno avuto una reazione. Non penso che il Manchester ci abbia messo sotto. Anche nei momenti di difficoltà questi giocatori sanno sempre tirare fuori qualcosa di importante”. Lo stato mentale della squadra? “La cosa che mi fa piacere è sapere quello che ci dimostrano i giocatori anche di fronte alle difficoltà, da grandi profesisonisti. C’è subito la reazione. Siamo convinti di quello che possono fare”. Atteggiamento di Cristiano Ronaldo? “Quando si è campioni e quanto si è bravi bisogna eliminare certi atteggiamenti. Ci sono state delle situazioni che indicano che Cristiano Ronaldo è un ragazzo che deve maturare. Dà fastidio vedere certe situazioni, come prendere in giro gli avversari, ci sono campioni che la gestiscono in modo diverso. Non e' mai opportuno assumere certi atteggiamenti, si rischia di provocare la reazione degli avversari. Certe cose hanno dato fastidio a me che non giocavo”. Mijatovich a Roma per Aquilani, De Rossi e Vucinic. Conferma questa notizia? “Sono stato con Mijatovic prima della partita a prendere il caffè insieme. Vi posso garantire che non è come scrivono”. Antunes è stato riscattato? “Sì, Antunes è stato riscattato.”
fonte http://www.marione.net/

Video Inno e formazione Roma-Manchester





E' annata male ma che spettacolo de tifosi

Spalletti: non è ancora finita

“Meritavamo di più, il risultato ci penalizza più di quel che dice la partita: ora per la qualificazione è difficilissima, ma non dobbiamo commettere l’errore di credere che sia già finita”: Luciano Spalletti è deluso, ma non rassegnato.

”Loro sono stati fortunati nelle occasioni del gol - ha detto a Sky il tecnico giallorosso - hanno giocatori di grande mestiere: ma dobbiamo prendere atto di quel che è successo, e ribaltare questa situazione. Abbiamo fatto altre volte due gol in trasferta, in Champions”. Spalletti non si è detto sorpreso dall’atteggiamento tattico molto coperto del Manchester: “Quest’anno l’ho vista dieci volte, e ha sempre giocato così: i centrocampisti molto schiacchiati sulla linea difensiva, e poi grazie alla loro potenza e alla capacità di corsa lunga le ripartenze”.

“TOTTI CI SARA’” - Spalletti non ha rimproverato nulla alla Roma, “se non i dieci minuti finali quando c’è stata la botta psicologica del 2-0, e ci siamo disuniti: questo è un atteggiamento che non voglio vedere”. Spalletti ha poi parlato delle condizioni di Totti e dell’impegno di sabato contro il Genoa: “Francesco oggi sta molto meglio, le sensazioni sono buone. Se sabato riposa e mercoledì recupera, ci sta bene”. Niente Genoa insomma per il capitano, anche se Spalletti dà all’anticipo di sabato un significato rilevante: “Non cambia nulla in chiave campionato, dopo questo risultato: finchè la matematica non dice il contrario, noi crediamo alla rincorsa all’Inter. Anche se guardando a quel che è successo sabato scorso a Cagliari, quando si sarebbe dovuto vincere… Ma alle volte serve il mestiere di sfruttare il minimo di occasioni che ti capitano, il Manchester di questa sera lo dimostra”.

AQUILANI - “La delusione è tanta, ma non è giusto darsi per eliminati: dobbiamo andare a Manchester e provarci. Non c’è nulla da fare, dobbiamo fare due gol e più…”. Alberto Aquilani, a Sky, dà voce allo stato d’animo giallorosso, dopo la sconfitta della Roma in casa col Manchester. Sulla stessa lunghezza d’onda Tonetto: “Siamo stati penalizzati dal risultato, questa sera ci è mancata la freddezza sotto porta”.

PIZARRO - David Pizarro ha parole contro Cristiano Ronaldo. “Ronaldo - attacca Pizarro - al di à là del grande campione che è è anche uno molto montato, che fa certi dispetti in campo. E questa è la cosa più brutta per un giocatore. Al ritorno avremo sicuramente qualcosa da dirci”. Poi l’analisi della gara: “Dopo il vantaggio il Manchester ha fatto vedere la sua qualità nel raffreddare la partita e gestire il pallone - dice il centrocampista giallorosso - Noi proveremo comunque a fare una grande impresa a Old Trafford”. Immediata la replica di Ronaldo. “Quelle giocate fanno parte del mio gioco - ha detto il portoghese ai microfoni di Sky - Le ho sempre fatte, anche tre-quattro anni fa quando ero più giovane. Ma sono giocate che faccio per il bene della squadra, mai per irridere gli avversari, non è nel mio gioco. Anche stasera ho giocato per il Manchester United e non per lo spettacolo”.

FERGUSON - “La chiave è la capacità di sacrificarsi”. Il tecnico del Manchester Alex Ferguson evidenzia a Sky le caratteristiche della sua squadra. “L’importante era fare qualcosa di diverso e Rooney l’ha fatta anche da esterno. La Roma ha giocato bene ma non ha avuto fortuna e il secondo gol per loro è stato un brutto colpo. Noi stiamo facendo cose straordinarie, ma la mia esperienza nel calcio mi porta a dire che bisogna sempre stare attenti. La Roma ha patito molto l’assenza di Totti, ha dovuto cambiare il modo di giocare e cercare più la palla lunga. La nostra maturazione è evidente, quando ci sono giocatori giovani che per due-tre anni giocano assieme poi i frutti si raccolgono”.

fonte gazzetta dello sport

Roma-United: finisce 0-2


Finisce 0-2 Roma-Manchester United-Roma, partita valevole per l'andata dei quarti di finale di Champions League. Poche occasioni da una parte e dall'altra nella prima frazione, il vantaggio inglese arriva al 38' con Cristiano Ronaldo che, sfruttando un cross di Scholes dalla destra, insacca con un grande stacco di testa. Tiepida reazione dei giallorossi al 41' con Vucinic che, davanti a Van der Sar, tocca troppo di esterno e manda fuori. Nella ripresa la pressione della Roma si fa più intensa: al 61' un colpo di testa del solito Vucinic viene sventato dal portiere olandese con un ottimo scatto di reni. Nel nostro momento migliore, al 65' arriva il raddoppio dei diavoli rossi con Rooney che insacca di piatto sfruttando un'uscita avventata di Doni. E' il gol che taglia le gambe ai nostri che non riescono più a rendersi pericolosi. Dal canto suo, il Manchester fa accademia e porta a casa un preziosissimo risultato in vista del ritorno, peraltro sfiorando più volte il terzo gol. Tra una settimana il ritorno all'Old Trafford, ma ci vorrà un miracolo per qualificarsi in semifinale. A fine partita a Sky le parole del grande protagonista, Cristiano Ronaldo: "Io non prendo in giro nessuno quando gioco - le parole del fantasista portoghese - mi piace giocare a calcio. Stasera abbiamo fatto una grande partita difensiva, non è mai troppo giocare contro la Roma. Il vantaggio che avevamo quest'anno è che conoscevamo meglio i nostri avversari". Sentite le parole di Daniele De Rossi, centrocampista giallorosso: "Quello che hanno fatto i tifosi, cantando anche sul 2-0, è incredibile. Vale tanto di più di qualsiasi accoglienza a Fiumicino"
da ilromanista.it

martedì 1 aprile 2008

Presentazione Roma-Manchester

QUARTI DI FINALE





Quarti di finale - partita di andata
Stadio Olimpico
Martedi’ 1 Aprile 2008, ore 20.45
Arbitra il sig. Frank De Bleeckere, della federazione belga
Squalificato: Perrotta (Roma)
Diffidati: Cassetti, Cicinho, De Rossi, Tonetto e Vucinic (Roma); Evra e Nani (Manchester United)

“Il mio tempo, nelle mani
nel tuo viso il mio tormento
il silenzio, il mio domani
ancorato ad un momento.
Vivo per te, sogno di te, canto di te”

Inutile nascondersi. La Roma, tra stasera e il ritorno di Manchester, scrive una pagina di storia.
E non importa il risultato. Forse serve un’impresa maggiore di quella col Real Madrid soprattutto sapendo che regaleremo il Capitano agli avversari. Ma i giallorossi si giocano ancora una volta la semifinale, l’esame finale, l’ingresso in una nuova dimensione, una maturita’ che l’anno scorso e’ mancata ed e’ stata pagata a caro prezzo.
Il filo tra la gloria della Roma piu’ bella e vincente di sempre e quella che puntualmente cade a un passo dalla gloria e’ sottilissimo.
Mai due quarti di finale di Champions League consecutivi (e qui sono doverose le scuse per l’errore nella precedente presentazione) e raramente, a Roma mai, si e’ visto una squadra che ad aprile corra ancora per tutti gli obiettivi. In Europa la Roma e’ l’unica a competere in tre competizioni. Anzi, non si puo’ neanche permettere di scegliere. Ha davanti dalle 11 alle 15 partite fino a fine stagione: 4 punti da recuperare all’Inter, un quarto di finale in Europa e una semifinale in Coppa Italia. Inutile fare conti, tocca giocarsele tutte.

da corederoma.it